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I parametri delle batterie: caratteristiche e dati di targa

I parametri delle batterie: siamo effettivamente in grado di interpretare e capire le caratteristiche nominali che leggiamo sull’etichetta di una batteria? La confusione e la scarsa conoscenza delle batterie per utilizzo automotive – anche da parte degli addetti ai lavori – sono purtroppo abbastanza frequenti. Per questo abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza. Seguiteci…

Visti gli assorbimenti importanti e il numero sempre crescente di utilizzatori elettrici a bordo veicolo, le batterie assumono un’importanza sempre più determinante. Ma ciò che constatiamo è, spesso, l’assenza di una corretta comprensione delle caratteristiche tecniche e dei parametri ufficiali di tali dispositivi. Ecco un esempio.

SAPEVI che molti ancora oggi confondono i parametri “A” (ampere) con “Ah” (amperora), quando si parla di batterie, assorbimenti e fusibili? 

Prima di iniziare ricordiamo che…

Amperora o Ampere-Ora: è la “quantità di carica necessaria per erogare la corrente di un ampere per un’ora. Viene principalmente utilizzata per sapere in quanto tempo una batteria si esaurirà (es. una batteria da 1 Ah erogando continuamente 1 A si scaricherà in un’ora, erogando 500 mA si scaricherà in 2 ore).” Ampere, invece, è “l’unità base dell’intensità della corrente elettrica”.  (fonte: Wikipedia)

Per comprendere i sistemi di controllo della gestione elettrica, i sensori IBS – Intelligent Battery Sensor, la codifica delle batterie mediante autodiagnosi ecc. è necessario conoscere l’esatto significato dei parametri.

In questa breve guida presenteremo tali parametri, illustrando in che modo i dati di targa vanno a definire le prestazioni di una batteria per autovettura.

Ecco come interpretare i parametri di una batteria

Fig. 1 – Batteria AUDI A3 1.6 TDI anno 2012. Dettaglio dati di targa

Primo parametro: la tensione

Il primo e più intuitivo parametro è la tensione nominale. Vale a dire la tensione per cui la batteria è progettata.

ATTENZIONE: la tensione che leggiamo col voltmetro sui poli non è mai un 12 V assoluto, ma varia a seconda delle condizioni (veicolo in moto o spento).

Secondo parametro: la capacità

Successivamente si trova il parametro capacità, espresso in “Ah” (attenzione a non confondere “Ah” e “A”).

La capacità della batteria è un indice di quanta carica la batteria può accettare.

Per meglio comprendere, se paragoniamo una batteria a un recipiente, la carica che la batteria potrà accettare sarà paragonabile alla quantità di acqua che il recipiente potrà contenere.

Vien da sé che, a parità di assorbimento elettrico da parte di un determinato veicolo, più la capacità è grande, più tempo occorrerà alla batteria per scaricarsi.

Come viene definita la capacità di una batteria?

In base alle normative europee, la capacità nominale di una batteria al piombo è identificata dal simbolo C20.

Con riferimento a una batteria da 100 Ah ciò significa che, alla temperatura di 25°C, somministrando alla batteria una scarica di 5 A – ovvero con una capacità di 100 Ah e un tempo di scarica di 20 ore – dopo 20 ore la batteria sarà ancora in grado di fornire almeno 10,5 V ai suoi poli.

Talvolta la capacità può anche essere espressa come C5 (applicazioni asiatiche).

In tal caso, per una batteria da 100 Ah, si potrà dire che questa avrà ancora 10,5 V ai suoi poli dopo 5 ore di scarica con 20 A. Ovvero: capacità di 100 Ah e un tempo di scarica di 5 ore.

Il grafico che segue mostra quanto appena descritto:

  • i valori di 10,5 V vengono raggiunti in 20 ore da una batteria con capacità C20
  • e in circa 5 ore da una batteria con capacità C5.

Fig. 2 – Curve di scarica per capacità C20 e C5

Terzo parametro: la corrente di spunto

Il terzo e ultimo parametro di riferimento è la corrente di spunto. Tale parametro viene indicato solitamente con l’acronimo “CCA” – Cold Cranking Amps.

Può essere definito secondo differenti normative. Generalmente CCA SAE e CCA EN.

La corrente di spunto rappresenta l’attitudine della batteria ad avviare il motore a temperature basse.

Tecnicamente, è definita come:

La corrente che la batteria può erogare per 30 secondi alla temperatura di -18°C (0°F), mantenendo una tensione non inferiore a 7,2 V.

Fig. 3 – Caratteristica della tensione durante la prova CCA SAE (-18°C)

Differenze tra metodo SAE e metodo EN

Questo appena definito è il metodo SAE – Society of Automotive Engineers. Esistono poi altri metodi, tra i quali, il metodo EN, più articolato.

RICORDIAMO CHE EN è la sigla che identifica le norme elaborate dal CEN – Comité Européen de Normalisation, l’Organismo di Normazione Europea.

Il metodo EN stabilisce il seguente flusso per l’attribuzione di un certo valore di spunto ad una batteria. Sempre a -18°C (0°F):

  • Si preleva dalla batteria la massima corrente per 10 secondi tale da non scendere mai sotto 7,5 V
  • Si aspettano 10 secondi e poi
  • Si continua prelevando il 60 % della precedente corrente per 90 secondi, non scendendo stavolta sotto i 6 V.

 

Ci auguriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sulla lettura e comprensione dei principali parametri presenti sulle etichette delle batterie. Se avete domande da sottoporre ai nostri tecnici scrivetele nei commenti. Continuate a seguirci!

 

8 commenti
    • Redazione
      Redazione dice:

      Salve Antonio, grazie per averci scritto. Se ti andasse di indicarci quale passaggio non ti risulta chiaro, i nostri tecnici proveranno a darti ulteriori delucidazioni in merito. Un cordiale saluto

      Rispondi
  1. Diana
    Diana dice:

    La carica di spunto e la carica necessaria per avviare il motore. Ovvio che per un audi , o BMW la carica deve essere maggiore , raportata alla lunghezza del cavo dal baule fino a motorino di avviamento. Ma io sapevo che la batteria non deve mai scendere sotto i 10 volt per poter avere spunto necessario per avviare il motore. Inoltre spunto e calibrato anche alla potenza del motorino , dei rom che li deve fare ( mi pare superiori a 200 per avviare il motore ) ed alla portata della pompa di pressione. Se il motore e fiaco in partenza , non si avvia mai perché ignietori non spruzzano abbastanza gasolio per avviarlo. E per ah sì deve parlare anche del assorbimento di una lampadina ( es. Portiera aperta o baule che fa fuori batteria nel arco di una notte ) oppure della corrente parassitaria transitoria ( centraline che non vanno in riposo e finiscono batterie .

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    • Redazione
      Redazione dice:

      Salve Diana, ti ringraziamo per il tuo commento molto “tecnico”, che denota sicuramente una competenza in materia. Il valore di tensione indicato nell’articolo in merito allo “spunto” di una batteria, ossia quello di 7,2 V, è il valore misurato “limite”, mentre nel normale utilizzo è buona norma che esso non scenda mai al di sotto dei 10 V, come da te correttamente indicato. È altrettanto corretto anche ciò che affermi per le correnti parassite che possono scaricare completamente una batteria: non ne abbiamo fatto menzione perché semplicemente si parlava di definizioni e non di casistiche guasto. Grazie ancora e continua a seguirci. Un saluto

      Rispondi
  2. giuliano
    giuliano dice:

    devo sostituire la batteria quali dimensioni e caratteristiche deve avere x ordinarla identica?
    il mio notebook è un Packard-Bell 19V 3.42A

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Salve Giuliano, grazie per averci scritto anche se il commento è fuori topic rispetto a questa pagina. L’articolo descrive le caratteristiche delle batterie per autotrazione, e non per dispostivi elettronici, che utilizzano accumulatori completamente differenti. Un cordiale saluto

      Rispondi
  3. Alexio
    Alexio dice:

    Salve, ho cercato sull’etichetta della batteria da voi riportata qui sopra ma non ho trovato il fattore ‘C’. E’ da ricercarsi nel datasheet del costruttore oppure è un parametro obbligatorio da mettere ?
    Inoltre la legge di Peukert viene considerata solo per le batterie piombo, gel agm, e NON litio?
    Sui potrebbe approfondire tale argomento?
    Grazie cordialmente saluto..

    Rispondi
    • Redazione
      Redazione dice:

      Salve Alexio, grazie del commento molto interessante. Il fattore “C” non è di solito indicato sulla batteria, ma è una sorta di identificatore generale che esprime la categoria, come descritto nell’articolo. La relazione di Peukert è valida per tutte le batterie, ed esprime la relazione che intercorre tra la capacità della batteria e la velocità della sua scarica, anche se tale fenomeno è più accentuato in quelle al piombo acido che in quelle al litio. La tua domanda – infine – è per noi uno spunto stimolante su cui magari argomentare in prossimi articoli. Un cordiale saluto

      Rispondi

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