Diagnosi

Anche il GPL Può Avere Un “Caro” Prezzo – Seconda parte

Andiamo quindi a smontare ed aprire la ECU in questione:

Figura 5: ECU iniezione GPL

Figura 5: ECU iniezione GPL

ad una prima analisi visiva non si rilevano anomalie o sgradevole odore di bruciato. Nell’immagine il rettangolo evidenzia i quattro finali di comando degli iniettori, che sono dei transistor Mosfet VNB28N04.
I transistor Mosfet possiamo definirli “Relè Elettronici”, perché con una piccola tensione di comando riescono a gestire grossi carichi di corrente con tempi di risposta nell’ordine dei ms.

Le caratteristiche di tali componenti sono definite dal costruttore che ne garantisce la tensione di comando e la corrente di pilotaggio. Questi componenti, applicati nelle centraline di gestione iniezione, sono in grado di gestire correnti elevate e tensioni medie e vengono utilizzati come finali di comando degli iniettori, sistemi di accensione e tutti quei dispositivi che per il loro funzionamento richiedono correnti superiori a 0.5 A.

I loro punti di forza, rispetto ad altri semiconduttori, sono:

  • Elevata velocità di commutazione;
  • Bassa perdita di potenza, soprattutto a basse tensioni;
  • Facilità di pilotaggio;
  • Possibilità di mettere in parallelo più dispositivi per gestire elevati carichi di corrente.

Esistono diversi tipi di MOSFET e quello esaminato da noi è tipo a canale N, il più utilizzato in applicazioni ON/OFF di potenza.
Internamente, sono composti da tre terminali: Gate, Drain, Source; con una piccola tensione di comando sul Gate si attiva la connessione elettrica dal Source verso il Drain.

Figura 6: Transistor Mosfet - Struttura interna

Figura 6: Transistor Mosfet – Struttura interna

Principio di funzionamento del componente:

  • se la tensione tra Gate e Source è nulla, la corrente entrante nel Drain e quella uscente dal Source sono nulle à interruttore aperto;
  • se la tensione tra Gate e Source è poco superiore a 0 V, possiamo avere una corrente entrante dal Drain ed uscente dal Source à interruttore chiuso.

Il collegamento elettrico dei terminali è il seguente:

Tabella 1: Collegamento elettrico del transistor

Tabella 1: Collegamento elettrico del transistor

La prima verifica effettuata è stata l’identificazione dei transistor rispetto agli iniettori; per fare ciò, ci siamo avvalsi dell’utilizzo di un multimetro impostato in OHM. Consultando lo schema elettrico è stato rilevato che gli iniettori ricevono il positivo in comune a coppie (1-2, 3-4), mentre il comando di massa è singolo per ogni iniettore:

Tabella 2 ok

Tabella 2: Pinout comando iniettori GPL

I pin del connettore della centralina corrispondono ad ogni singolo Drain dei transistor.

Figura 7: corrispondenza transistor-iniettore

Figura 7: corrispondenza transistor-iniettore

Nella figura si evidenziano i quattro componenti e il numero corrispondente all’iniettore pilotato.

Identificato il transistor di comando dell’iniettore n. 2 passiamo alla verifica elettrica: la prova consiste nel testare che il componente non sia andato in cortocircuito internamente; per fare ciò è possibile utilizzare un multimetro impostato in ohm; posizionando il filo rosso dello strumento sul Drain ed il nero sul Surce il componente non è guasto se sul display si rileva circuito aperto; l’esito è positivo c’è continuità, il componente risulta in cortocircuito. Le stesse prove sono state effettuate anche sugli altri componenti con esito negativo, nessuna continuità in quanto funzionanti.

Non soddisfatti passiamo alla verifica elettrica con l’utilizzo di un oscilloscopio, verificando prima un transistor funzionante e poi l’incriminato.

La prova consiste nel prelevare il comando imposto dalla centralina sul Gate ed il comando in uscita sul Drain verso iniettore:

Figura 8: Collegamento per verifica funzionamento transistor

Figura 8: Collegamento per verifica funzionamento transistor

Figura 9: Comando GATE transistor iniettore 1

Figura 9: Comando GATE transistor iniettore 1

Nell’immagine è riportato il comando sul Gate del transistor dell’iniettore 1, perfettamente funzionante con ampiezza del segnale circa 5 V; il puntale della sonda è stato collegato nel seguente modo:

  • Centrale sul Gate
  • Massa sul polo negativo della batteria

Figura 10 – Comando GATE transistor iniettore 2

Lo stesso collegamento è stato effettuato sul componente incriminato; nell’immagine è riportato il comando sul Gate con ampiezza del segnale 2 V; la tensione del comando è più bassa a causa del cortocircuito presente tra il Source e Drain.

Nell’immagine seguente è rappresentato il comando prelevato sul Drain del transistor funzionante del cilindro 1; lo stesso risultato non è possibile visualizzarlo nel transistor 2.

Figura 11: Comando DRAIN transistor iniettore 1

Figura 11: Comando DRAIN transistor iniettore 1

Nell’immagine possiamo notare come la tensione di 12 V di alimentazione dell’iniettore commuti verso la massa quando il transistor riceve il comando dal microprocessore.

Dopo una breve ricerca su internet, abbiamo avuto la conferma della presenza in commercio dei transistor Mosfet VNB28N04 con un costo bassissimo, nell’ordine di 5,00 Euro; ne abbiamo ordinati 4 e nel giro di 2 giorni sono arrivati.

Con la sostituzione dei Mosfet tutto è tornato a funzionare regolarmente e la cliente è rimasta contenta per non aver sostenuto una spesa enorme per la riparazione del veicolo.

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